Il progetto SonoraMente

Un modello di intervento musicoterapeutico

La musica coinvolge diverse aree del cervello coinvolte nella memoria, nell’attenzione e nella comunicazione ed è una via alternativa per esprimersi e connettersi con gli altri, per prolungare la salute cognitiva e l’indipendenza, e in parte per ritardare la transizione verso l’assistenza a lungo termine.

Tra le terapie non farmacologiche per le persone affette da demenza, la musicoterapia si è infatti mostrata efficace in questi ambiti:

• riduzione dei disturbi comportamentali
• contenimento del decadimento cognitivo
• miglioramento del benessere emotivo e della relazione sociale

Il format SonoraMente

L’approccio SonoraMente prevede la presa in carico di persone con decadimento cognitivo di varia entità e dei caregiver di riferimento, e propone attività finalizzate a:

• contrastare il decadimento cognitivo
• ridurre i comportamenti disturbanti legati alla malattia
• stimolare le funzioni cognitive ed esecutive residue.

Prima della presa in carico, individuiamo i diversi bisogni della persona in base alle funzionalità residue e condividiamo gli obiettivi con caregiver e figure curanti.

SonoraMente dal 2016 a oggi: il lavoro fatto

Nel corso del tempo, l’esperienza di SonoraMente si è strutturata in un modello di intervento certificato e registrato, composto da:

• sessioni settimanali di coro, in presenza e online per chi ha difficoltà a spostarsi
• sedute individuali di musicoterapia in sede, o sedute domiciliari per i soggetti più compromessi, per integrare o sostituire l’esperienza del gruppo
• formazione e sostegno dei caregiver attraverso l’utilizzo consapevole della musica per se stessi e per il malato
• creazione di playlist terapeutiche da utilizzare nel quotidiano del malato e nei suoi momenti critici
• formazione specifica per gli operatori e i volontari
• formazione nelle scuole per Alzheimer’s friendly generations
• prove aperte in spazi pubblici per sviluppare consapevolezza sulla malattia e sensibilizzare  sulle terapie non farmacologiche.

I risultati di SonoraMente

SonoraMente canta dal 5 ottobre 2016: negli anni ha coinvolto più di 300 coristi, 40 volontari, 10 operatori e ha cantato in 24 prove aperte e concerti.

Fa parte, con l’associazione, del Tavolo permanente Alzheimer e della Rete Alzheimer del Comune di Milano.

SonoraMente è stato inserito come esempio di buone prassi per l’invecchiamento creativo nella prima Mappatura di progetti culturali italiani dedicati all’invecchiamento creativo (BAM, 2021).

La valutazione dell’impatto di SonoraMente come modello di intervento musicoterapeutico corale è stata presentata ai convegni nazionali dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (Firenze 2023) e dell’Associazione Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento (Pavia 2023) e pubblicata nei rispettivi atti.

I risultati sono inoltre pubblicati in Studi Interdisciplinari sulla Famiglia 34, La famiglia che invecchia, vivere e accompagnare la transizione alla fragilità, Vita e Pensiero, Milano 2024.

Il modello è stato accettato e verrà presentato al convegno mondiale dell’International Alzheimer Association (Cracovia 23/26 aprile 2024), e verrà pubblicato nei relativi atti.

Il logo di SonoraMente è opera dei creativi di JWT e rappresenta il cervello musicale la nota/neurone che accende le nostre esperienze sonore risvegliando percezioni, emozioni e ricordi legati alla musica.