Il progetto FantaOrto

Il format FantaOrto

L’esperienza del verde agevola il recupero psico-fisico e stimola le capacità funzionali migliorando la qualità di vita e l’autonomia: i partecipanti entrano in armonia con la natura e con i suoi ritmi, con ripercussioni positive anche sulle terapie prestate, riducendo spesso la quantità di farmaci utilizzati.

L’approccio FantaOrto prevede la presa in carico di persone con decadimento cognitivo di varia entità e dei caregiver di riferimento, e propone attività finalizzate a:

• contrastare il decadimento cognitivo
• ridurre i comportamenti disturbanti legati alla malattia
• stimolare le funzioni cognitive ed esecutive residue.

Prima della presa in carico, individuiamo i diversi bisogni della persona in base alle funzionalità residue e condividiamo gli obiettivi con caregiver e figure curanti.

Nel corso del tempo, l’esperienza del FantaOrto si è strutturata in un modello di intervento composto da:

• sessioni settimanali di laboratori in presenza da marzo a novembre (con pausa estiva e al chiuso in caso di maltempo o caldo)
• eventi condivisi con la community di ParteciPrato e laboratori intergenerazionali con bambini di età prescolare e scolare
• formazione e sostegno dei caregiver per replicare le attività in ambito domestico
• formazione per gli operatori e i volontari
• percorsi di PCTO (alternanza scuola-lavoro) per gli studenti della scuola superiore
• prove aperte in spazi pubblici per sviluppare consapevolezza sulla malattia e sensibilizzare sulle terapie non farmacologiche.

FantaOrto dal 2020 a oggi: il lavoro fatto

Abbiamo creato FantaOrto in piena pandemia, in risposta al bisogno del coro SonoraMente di potersi ritrovare all’aperto, secondo le normative, per poter cantare: il coro decide di riunirsi in una cascina poco fuori Milano.

Nasce così l’esperienza di Coro in Campo, con attività di ortoterapia integrate alle prove.

Nel 2021, sulla base dei risultati positivi dell’esperienza di Coro in Campo, durata 18 mesi, decidiamo di elaborare un percorso sperimentale strutturato di giardinaggio terapeutico con un’ortoterapista, due agronomi e un’educatrice ambientale. L’illustratrice Giulia Orecchia crea il logo del FantaOrto: nasce ufficialmente l’orto in cui il fantastico può accadere.

La prima esperienza di FantaOrto si attiva nel 2021/22 negli orti sociali di Bosco in Città, su progetto di Elisabetta Fermani, progettista di giardini e paesaggi. Nel 2023, FantaOrto si sposta definitivamente presso il ParteciPrato di via Gattamelata, spazio verde condiviso da più associazioni del territorio che consente all’esperienza di FantaOrto di integrarsi in una community di amanti del verde con attività inclusive e intergenerazionali.

I risultati del FantaOrto

Dal 2020, FantaOrto ha coinvolto a oggi 35 persone con diverse fragilità: anziani a rischio di isolamento sociale, persone con demenza e Alzheimer, Parkinson e i loro caregiver.

Conta tre operatori sul campo, due progettisti e una psicologa che si occupa del monitoraggio e della valutazione.

Ha coinvolto 12 volontari (di cui più della metà giovani sotto i 25 anni) che sono stati tutti formati con un corso di 8 ore realizzato appositamente per loro dai progettisti e dagli operatori dell’associazione.